giovedì 29 maggio 2008

Voglia di una gabbia

E questi siamo noi italiani:

E quando ce vo' ce vo'

Quante volte abbiamo pensato di dirlo e no lo abbiamo fatto, magari perchè è il nostro capo, il nostro professore e non possiamo, ce lo teniamo dentro, un po' per educazione, un po' per il quieto vivere, un po' tanto perchè rischiamo di brutto. Ma poi succede che in situazioni possibili, con amici e sconosciuti ci scappa, lo diciamo, ci esce fuori ed è una liberazione, direi quasi una purificazione...il mostro che avevi dentro e non voleva uscire si libera, ti libera grazie all'aiuto di qualche anima pia che in quel momento decide proprio di farti incazzare, una sorta di esorcismo e magari proprio quello stronzo che ti ha tagliato la strada si trasforma nel prete più benevolo.

venerdì 23 maggio 2008

Super-ginnastica

Nell'era dell'edonismo e del narcisimo è importante tenersi in forma e cosa da non sottovalutare che in un corpore sano ci sia una mens ancora più sana...possiamo permetterci il lusso di fare ginnastica pur stando fermi.

giovedì 22 maggio 2008

Il Billionaire

Attenzione: il lusso nuoce gravemente alla salute!

In questo caso: il lusso di assentarsi

Mi sono permessa il lusso di non esserci, di non scrivere per ben 7 giorni ed una brava blogger non fa cose di questo genere...però non si può dire che non sono coerente, coerente con il senso del mio blog.
Il mio blog nasce con il desiderio di creare uno spazio in cui essere liberi perchè è questa la nuova frontiera del lusso, un lusso immateriale, il lusso di fare ciò che vogliamo e quando vogliamo.
Il fatto è che questo blog nasce in un contesto universitario e dovrebbe essere un impegno da portare avanti per essere dei bravi "tecnologi e non tecnici" ed io, per questo, sono una brava studentessa che vuole capire ed imparare e per farlo bisogna esercitarsi bisogna Provare, provare, provare, provare, provare, provare, provare, provare, provare,provare, provare, provare, provare, provare.....anche due, tre volte!

giovedì 15 maggio 2008

Lascia che sia

Il 15 maggio 1970 venne pubblicato negli Stati Uniti l'ultimo LP dei Beatles "LET IT BE" e proprio un mese prima, fu Paul McCartney ad annunciare il definitivo scioglimento della band in un’autointervista inclusa nel suo primo album da solista "McCartney" pubblicato nell’aprile del 1970. George Harrison, il 1° aprile 1970, incise in studio l'ultima canzone dei Beatles "I ME MINE", blues amaro che voleva testimoniare la fine di un capitolo della vita della più grande band mai esistita.
Richard Starkey, noto come Ringo Starr, nasce a Liverpool il 7 Luglio 1940.
Si è visto poco in questi anni, ma ha continuato a lavorare come attore oltre che come batterista.
George Harrison nasce a Liverpool il 25 Gennaio 1943 e purtroppo muore a Los Angeles 58 anni dopo a causa di un cancro.
Dedicò gli ultimi anni della sua vita alla filosofia orientale.
John Winston Lennon nasce sempre a Liverpool il 9 Ottobre 1940 e purtroppo è entrato nella leggenda perché fu ucciso a New York nel dicembre del 1980 da un fan deluso.
Paul McCartney nasce il 18 Giugno 1942 a Liverpool ed è quello che ha avuto il maggior successo: quattro tour mondiali, l’ultimo nel 1993, una quindicina di album di successo, un paio di colonne sonore e ultimamente anche un’opera rappresentata nella sua città natale, il Liverpool Oratorio.

martedì 13 maggio 2008

Al servizio dell'umanità

Un tempo, tutto questo non esisteva e non oso immaginare come abbiano fatto i nostri avi a vivere senza....

lunedì 12 maggio 2008

W la LIBBERTÀ!!!

Quello che mi viene in mente oggi?
Libertà di parola, libertà di espressione, libertà di sapere...libertà di informazione.
Continuerà ad esserci? Dopo questo succederà quello che è successo nel 2002?
La libertà va conquistata, purtroppo, giorno dopo giorno.
Possiamo permetterci il lusso di sapere? Forse con i libri è più facile...in TV, nella TV generalista che tutti guardano, diventa complicato, diventa pericoloso: i libri purtroppo sono per pochi.


venerdì 9 maggio 2008

Il lusso dell' Era Imperiale

La progressiva crescita degli scambi e delle relazioni in diversi ambiti ha determinato un miscuglio di culture ed un cambiamento di stili di consumo.
Se sia un bene o un male è da discuterne ma questo è sempre avvenuto tanto che persino le matrone romane, sottoposte a nuovi stimoli, hanno avuto la necessità di sentirsi più fashion.

Nella prima fase dell'età Repubblicana l'abbigliamento della matrona romana fu sobrio e rigoroso, in osservanza dello status sociale e del sistema di valori che ella doveva rispettare in cui non era concesso spazio né a lusso né a frivolezze.

La situazione comincia a mutare quando a partire dal III secolo A.C., con l'inizio dell'espansione romana nel Mediterraneo, nuovi costumi e nuovi stili di vita, in massima parte d'origine orientale, si diffusero a Roma, facendo presa soprattutto sugli esponenti delle classi sociali più elevate.

Immagino il delirio di tutte le donne che furono, naturalmente, subito attratte da queste innovazioni che camb
iarono a poco a poco le loro abitudini.

Le matrone diventarono più scicchettose, il loro abbigliamento era incentrato sul lusso e sulla ricercatezza: il must di quel momento era OSARE, OSARE E OSARE!
Gli abiti erano di diversi colori, basta con quel bianco sporco che smuore addosso...
I capelli andavano di moda biondi, venivano tinti e acconciati a seconda del tipo di capello e della forma del viso.


Ve le immaginate le antiche romane dal parrucchiere?
"Aò, stasera sto a uscì co' Augusto. Famme bella!!!"


Ad un certo punto però, cala il buio sulle tante teste bionde:
la LEX OPPIA (215 A.C.), una legge che imponeva alle donne vari divieti, tra cui quello di indossare abiti di colori diversi e di possedere più di mezz'oncia d'oro.
La legge, che aveva alla base, oltre a motivazioni di stampo morale, volte a ripristinare i valori matronali di sobrietà e parsimonia, anche motivazioni politico-economiche, rimase in vigore per circa vent'anni.
Regnava il panico finché le donne, private della loro passatempo preferito, con una celebre protesta, ottennero la sua abrogazione.
Secondo gli autori romani, la donna romana aveva totalmente rinnegato gli antichi valori matronali della pudicitia e della modestia e che i suoi unici scopi erano ormai la seduzione e la ricerca del piacere amoroso.
E pensare che per questo motivo, il lusso veniva considerato un segno della decadenza dei costumi...tutto il contrario di oggi!
Giovenale, in molti dei suoi versi, lancia sferzanti invettive alle donne dell'epoca riconoscendo il nesso vanità-piacere amoroso, lusso-adulterio.


giovedì 8 maggio 2008

Yes, we can!

Forse i nostri diritti non ci sono garantiti o lo sono in parte però....
ATTENZIONE, ATTENZIONE:
il lusso si è democraticizzato.
Lusso democratico...Una contraddizione? Probabile!!!
Tutto è a portata di tutti...
Su eBay è tutto acquistabile ad un prezzo più basso,
grazie ai voli low-cost si può girare tutta l'Europa in un unico viaggio, visti gli scali...

Oggi si può tutto:



CAVOLO...che soddisfazione!!!

mercoledì 7 maggio 2008

Il lusso di una vita

Oggi il lusso è permettersi di vivere tutta la propria vita senza che qualcuno o qualcosa sia in agguato per spezzarla da un momento all'altro.
Oggi il lusso è avere un lavoro che assicuri di ritornare a casa a riabbracciare i propri cari.
Oggi il lusso è anche avere la possibilità di sapere ogni giorno quello che ci succede intorno...
Ciò che dovrebbe essere garantito è diventato un lusso.


Una vita tranquilla...

La scorsa settimana speravo di partire per il lungo ponte del Primo Maggio ma due giorni prima, febbre a 39 e intestino arrabbiato, mi hanno costretta a letto mentre tutti i miei amici se la spassavano al mare.
In quei giorni per me il lusso sarebbe stato la possibilità di starmene sdraiata al sole a mangiare panini e gelati visto che ho sofferto anche la fame...
La tv mi ha tenuto compagnia, tutto il pomeriggio del 1 Maggio sono stata sintonizzata sul concerto e ad un certo punto ascolto:




"Quando anche andare a lavorare è diventato spericolato, avere una vita tranquilla è un lusso".

venerdì 2 maggio 2008

Il lusso di esserci!!!

Presente!Da oggi ci sono anch'io...
Prendersi uno spazio nella rete è un po' come venire al mondo, ormai una sorta di "battesimo" per il cyberspazio che per il cristianesimo simboleggia il "seppellimento del vecchio uomo e la rinascita dell'uomo rinnovato".
Un uomo rinnovato grazie all'utilizzo delle nuove tecnologie e che diventa cittadino del cosiddetto "villaggio globale"(Marshall McLuhan).
Da oggi mi sentirò una donna rinnovata, un'internauta, libera non solo di navigare nel mare magnum della Rete ma di parteciparvi attivamente diventando Protagonista.

Questo sì che può definirsi “lusso”!!! Il lusso di avere uno spazio tutto proprio in cui si può dire ciò che si vuole in tutta libertà.

Pare che il lusso stia subendo una metamorfosi: da caratteristiche materiali, legate alla società dei consumi e agli status symbol, va assumendo sempre più caratteri che fanno parte dell’immaterialità.

Risucchiati vorticosamente nelle logiche di un’era che ci spinge all’acquisto, ad un acquisto che a volte è ragionato ma per lo più è spinto dall’irrefrenabile desiderio di voler avere per il gusto di dover essere, non abbiamo avuto il tempo, gli spazi e i silenzi per riappropriarci della nostra individualità, per ritrovare noi stessi sia interiormente che esteriormente.

Thierry Paquot nel suo libro “Elogio del lusso. Ovvero l’utilità dell’inutile” afferma: “Vivere bene è un’arte. Il lusso è sapere che gli artisti siamo noi”.

È cominciando a leggere questo libro che ho iniziato a pensare ad i mille vestiti che possiamo far indossare alla parola lusso. È un termine suscettibile di diverse interpretazioni: si può far risalire la sua radice etimologica a lux (luce), “fascio di luce, caldo e intenso che irradiandosi dal cielo si proietta sulla terra riflettendosi in tutto ciò che sa accoglierla e farla brillare”; o sempre dal latino, luxus, superfluità di cose.

Ora possiamo pensare che ognuno di noi possa concepire il lusso come possibilità di brillare di luce propria prendendosi cura di sé e facendo scelte consapevoli ed autonome o come possibilità di circondarsi di oggetti superflui per il gusto di ostentare.

Comunque lo si voglia vedere, il lusso dal mio punto di vista è libertà, la libertà di permettersi ciò che si desidera.

Ma oggi cosa si desidera?